AMLETO TAKE AWAY
Berardi/Casolari (TA)
in collaborazione con Fondazione Piemonte Dal Vivo
Uno spettacolo di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
Musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone
Luci di Luca Diani
Produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
Con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini – Teatro Novelli
Si ringraziano César Brie, Eugenio Vaccaro, Il Teatro del segno di Cagliari, Sementerie artistiche di Crevalcore (BO)
Premio Ubu 2018 come miglior attore a Gianfranco Berardi
Amleto take away è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro ‘contro temporaneo’. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva». Una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. «Tutto è schiacciato fra il dolore della gente e le temperature dell’ambiente, fra i barbari del nord e i nomadi del sud. Le generazioni sono schiacciate fra lo studio che non serve e il lavoro che non c’è, fra gli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili… In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare.
Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di Amleto take away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà. Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.
Nel 2001 GIANFRANCO BERARDI, attore pugliese non vedente, lavorando nella produzione “Viaggio di Pulcinella alla ricerca di Giuseppe Verdi” di e con Marco Manchisi, incontra sulla scena l’attrice GABRIELLA CASOLARI, emiliana, con la quale inizierà un percorso che convoglierà a maggio 2008 nella Compagnia Berardi Casolari. La compagnia fino ad oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea, scritte dagli stessi Berardi, Casolari ed annovera al suo attivo già due pubblicazioni di opere. Si occupa principalmente di produzione, promozione e diffusione di spettacoli teatrali, con qualche parentesi dedicata alla formazione.