Un po’ di più
Bernabèu Covello
di e con Zoé Bernabéu e Lorenzo Covello
luci di Paride Donatelli
musica di Stefano Grasso
produzione Muxarte / Pindoc
con il contributo di Mibact e Regione Sicilia
con il sostegno di: Piccolo Teatro Patafisico, Spazio Franco, Teatro Ditirammu
Finalista ACT Festival Bilbao 2020
Finalista Intransito IV
Premio Miglior Spettacolo DirectionUnder30 2019
Premio Critica Roma Fringe Festival 2019
Premio Spirito Fringe Roma Fringe Festival 2019
Premio Speciale OFF Roma Fringe Festival 2019
Premio Miglior Spettacolo Minimo Teatro Festival 2017
Premio Giuria under 25 Twain_DirezioniAltre 2017
Menzione Speciale Presente e futuro 2017
Un po’ di più̀ è una lotta costante contro la gravità, una ricerca continua sull’equilibrio e la contaminazione data dall’incontro con l’altro.
I pezzi di una sedia disseminati sulla scena tracciano un percorso. Una danza che esplode in un minimo spazio vitale vaticina l’imminente cambiamento.
Due personaggi si trovano così immersi in un viaggio alla scoperta di sé e dell’altro attraverso una quotidianità densa e straordinaria fatta dai loro corpi, dai loro gesti e parole. Parole che diventano carne, danza che diventa racconto.
Al centro del palco, un tavolo in equilibrio su un solo asse. Il suo oscillare scandisce le loro incertezze e le loro fragilità. Diventa terreno delle loro battaglie e della ricerca di una continua rinascita.
Il percorso artistico di Lorenzo Covello è iniziato con il circo e si è orientato verso il teatro studiando con Kuniaki Ida, allievo di Jacques Lecoq. Come attore ha lavorato con diversi comici della scena milanese, con Emma Dante e Robert Carsen. Ha proseguito la sua formazione attraverso lo studio della danza contemporanea partecipando a laboratori internazionali. Dal 2019 lavora come danzatore per Daniele Ninarello (Pastorale, Still). Nel 2019 ha partecipato alla creazione di Evgeny Kozlov al Teatro Libero di Palermo. Dal 2016 si dedica anche alla creazione dei propri lavori.
Zoé Bernabéu si è formata in danza contemporanea al Conservatorio Nazionale di Parigi. Come freelancer, ha lavorato con Philip Connaughton, Daniele Ninarello e Ricci/Forte. Nel 2017-18 ha fatto parte della compagnia Corpus, con sede nel Royal Danish Theater e ha collaborato con Martin Forsberg, Ioannis Mandafounis, Bobbi Jene, Sebastian Mattias. Nell’autunno 2019 è stata tra gli 8 performers scelti per partecipare a Fuorimargine, sostegno alla creatività giovanile, dove ha presentato un solo e un trio all’interno della rassegna di Autunno Danza.
Entrambi si ritrovano nell’importanza che danno ad una fisicità sempre al servizio di un‘urgenza, di un senso. Sono alla ricerca di un linguaggio ibrido che possa aprire ad una piena contaminazione tra le discipline mettendo i loro mezzi di espressione individuali a disposizione di un proposito comune: la creazione di un altrove nel quale parola, danza, canto e gesto diano vita ad un spazio di condivisione e scambio con lo spettatore. Credono nella possibilità di un teatro e di una danza contemporanei che dialoghino con un pubblico eterogeneo e non solo di settore.