KOTEKINO RIFF PRECOTTO
Esercizi di trasduzione videografica programmaticamente
fallimentari di una performance sul fallimento comico
un medio metraggio di Luca Bellino e Silvia Luzi, con Andrea Cosentino
Proseguendo il suo lavoro di analisi e decostruzione dei linguaggi, dopo l’esperimento di VERI VIDII VIDI #ncesecrede, Andrea Cosentino torna on line con la complicità dei filmaker Luca Bellino e Silvia Luzi; partendo dallo spettacolo ‘Kotekino Riff – Esercizi di rianimazione reloded’ propongono un surreale tentativo di trasposizione di un opera teatrale sul web. Nasce così Kotekino On Air, breve film prodotto dalla Tfilm con la regia di Luca Bellino e Silvia Luzi. A seguire conversazione con gli autori su senso, direzioni, (im)possibilità del teatro in streaming.
KOTEKINO RIFF
Esercizi di rianimazione reloaded
di e con Andrea Cosentino (CH)
musiche in scena Michele Giunta
supervisore dinamico Andrea Virgilio Franceschi
assistente produzione Dina Giuseppetti
produzione Aldes / Akròama (2018) in collaborazione con CapoTrave/Kilowatt 2017
con il sostegno di MIBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale Dello Spettacolo
Premio Speciale Ubu 2018
“Ho provato, ho fallito. Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.” (S. Beckett)
Sempre più penso al mio sviluppo artistico non come ad una serie di spettacoli più o meno riusciti, ma come alla costruzione della mia identità, attoriale e autoriale assieme. Un po’ comico dell’arte, che si porta dietro le sue maschere e i suoi lazzi migliori, un po’ jazzista che lavora a trovare il suo suono e il suo stile. Riconoscibile e inimitabile. KOTEKINO RIFF vuole essere il mio gioco a togliere di mezzo l’opera. Quel che resta è da un lato l’attore, come macchina ludica di significazione, dall’altro il teatro come esercitazione allo stare comunitario. Che vuol dire mille cose diverse: dinamiche di potere, di rappresentazione, di rappresentanza, di racconto, di seduzione. Che racchiude questioni importanti e sempre attuali, come la coralità, il prendere la parola, il potere, la fiducia e l’inaffidabilità, l’autorevolezza, l’autorialità e l’autoritarismo. KOTEKINO RIFF è un coito caotico di sketch interrotti, una roulette russa di gag sull’idiozia, un fluire sincopato di danze scomposte, monologhi surreali e musica. E’ una esercitazione comica sulla praticabilità della scena, sulla fattibilità dei gesti, sull’abitabilità dei corpi, sulla dicibilità delle storie. Creare aspettative e negarle, fino a mettere in crisi il ruolo di attore e spettatore. Una clownerie gioiosa e nichilista senza altro senso che lo stare al gioco. Il migliore spettacolo teatrale non è che il programma di una festa. Andrea Cosentino
ANDREA COSENTINO Attore, autore, comico e studioso di teatro. E’ inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta. Tra i suoi spettacoli ‘La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce’, il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, Roma, Editoria e spettacolo, 2008), Antò le Momòavanspettacolo della crudeltà, Primi passi sulla luna (il cui testo in versione narrativa è pubblicato da Tic edizioni), Not here not now e (in collaborazione con Roberto Castello) Trattato di economia. Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione AUT-AUT (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica.
E’ promotore del PROGETTO MARA’SAMORT, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Speciale UBU “per la sua lunga opera di decostruzione dei linguaggi televisivi attraverso la clownerie, e in particolare per Telemomò, che attraversa i suoi lavori da anni.”