L’ultima tragedia di Shakespeare, datata 1607, è sicuramente l’opera più politica e una delle meno rappresentate di William Shakespeare. La vicenda narrata in Coriolano crea un attrito con l’oggi perché racconta di una forma politica in divenire. La Roma repubblicana in cui il popolo smette di essere massa passiva e chiede di avere voce e parte attiva nelle decisioni dello stato che lo riguardano, mette in luce le contraddizioni e i conflitti di una democrazia dei primordi, sollevando interrogativi che restano fondamentali per chi vuole provare a “pensare la politica”. Il testo presenta in apertura una città che sembra sull’orlo di una guerra civile, l’espansione militare all’esterno ha creato pericolosi conflitti interni. Nell’insanabile opposizione tra Coriolano e il popolo si riflette una lotta di classe che si gioca non sul piano economico ma su quello dei valori. In una dialettica continua, che non trova soluzione ma che chiede allo spettatore di prendere posizione, i punti di vista si alternano attorno a tre poli principali: Coriolano, il popolo e i politici (più o meno conservatori, più o meno progressisti). Qual è il limite tra linguaggio politico e propaganda? Tra giustizia e opportunità? Coriolano è come una palestra civile, ci allena, ci costringe ad assumere un atteggiamento vigile e critico proprio perché interroga le nostre contraddizioni, ci chiede in continuazione “da che parte state?” ma chiede anche inevitabilmente una riflessione, un ragionamento, soprattutto una presa di coscienza.
Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale fondato a Reggio Emilia nel 2004. Al suo interno convivono una Compagnia che produce spettacoli di prosa e teatro ragazzi e organizza eventi culturali, e una Scuola di Teatro. MaMiMò ha sede a Reggio Emilia (presso il Teatro Piccolo Orologio) e a Milano (Cernusco Sul Naviglio). Gli attori della compagnia, per la maggior parte formatisi alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, dopo aver lavorato con i principali maestri italiani, hanno scelto di privilegiare il rapporto col territorio come elemento fondamentale della loro attività . L’obiettivo è quello di mantenere un gruppo di lavoro stabile che, attraverso una continua attività di perfezionamento e scambio artistico, si proponga come punto di riferimento teatrale produttivo e di aggregazione culturale sul territorio, ad un livello professionale d’eccellenza. La forma artistica scelta è quella di una compagnia che propone un Teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un gruppo, riunito da una visione comune. Da tre stagioni la casa di questa compagnia è il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, che il MaMiMò gestisce proponendo produzioni proprie, ospitalità, e progetti speciali. La compagnia conta attualmente 10 attori stabili e molti collaboratori esterni.