The Geek Revolution
Come un manipolo di eroi ha cambiato le sorti di internet e del libero accesso alla conoscenza
Di e con Stefano Gorno
Regia: Simone Giustinelli
La libera circolazione della cultura, necessaria più che mai alla democrazia nell’era del web, passa dalla storia di alcuni personaggi, “eroi” che hanno messo il bene pubblico davanti ai loro interessi e hanno pagato un prezzo più o meno alto. Non sono fascinosi e misteriosi artisti alla Banksy e nemmeno magnati da copertina del Time. Sono quelli che noi definiremmo dei nerd, ma loro preferiscono definirsi geek. Informatici, geni della tastiera. Non parliamo di libertà di espressione, parliamo di libertà di accedere alla conoscenza.
Perché la conoscenza è libertà ma è anche potere, e chi non può accedere alla conoscenza è destinato a rimanere uno schiavo. Anche per questo i governi hanno un insaziabile desiderio di controllo. Perché chi controlla l’informazione e l’accesso alla conoscenza controlla il potere.
E oggi la conoscenza passa dai bit.
In questo spettacolo si parla di alcuni personaggi legati al mondo dell’open source e di alcuni temi connessi, in particolare evidenziandone le polarità e le contraddizioni e cercando di dare al monologo un taglio ironico e a volte provocatorio, nello stile della stand up comedy anglosassone.
Il personaggio centrale della narrazione è Aaron Swartz, forse la persona che ha pagato il prezzo più alto tra tutte quelle che hanno lottato perché tutti, nessuno escluso, avessero accesso alla conoscenza. Aaron Swartz è stato un giovanissimo prodigio informatico, tanto a suo agio con il codice binario quanto spaventato dal codice legislativo statunitense. Parlare della sua storia fa sì che si parli, tra gli altri, anche di Lawrence Lessig e di Tim Berners Lee, che hanno anteposto il bene comune al loro interesse personale, ma anche di Edward Snowden e di Julian Assange, che hanno sacrificato la loro libertà personale per la libertà di ogni individuo di essere informato e non controllato.
Parlando di libertà di accedere al sapere si tocca anche il tema del Copyright e del suo – meno conosciuto – opposto, il Copyleft, nato negli anni 80 da un’idea di Richard Stallman.
Il permesso d’autore contrapposto al diritto d’autore, un motore di innovazione e libero accesso al software e non solo.
Ma parlare di accesso garantito a tutti significa parlare anche di inclusività. Il mondo dell’open source è un mondo – nonostante si potrebbe pensare il contrario – anche al femminile e che deve la sua crescita a personaggi come Sarah Sharp, Lisa Nguyen, Suparna Battacharya, Angela Byron. È un mondo che tocca tutto il pianeta, dagli USA alla Cina, dall’India alla Romania, dal Canada all’Italia. Proprio in Italia Aaron Swartz ha redatto il suo “Guerrilla Open Access Manifesto”. In particolare ci si soffermerà sulla storia di Sarah Sharp: una “ribelle” che tra le altre cose ha tenuto testa al difficile carattere di Linus Torvald (Linux) e che nel suo percorso di vita oggi è diventata Sage Sharp. Il suo essere Non-Binary è suggestivo in un mondo Binary come quello dell’informatica. La sua attenzione all’inclusività e a un mondo in cui tutti – letteralmente, a prescindere da genere, razza, reddito – devono avere libero accesso al sapere è fonte di ispirazione e riflessione.
Stefano Gorno
Comico, autore, improvvisatore e formatore.
Nel cast di Zelig off e Zelig Circus nel 2013-14 con il duo comico Gnomiz (con il quale ha vinto nel 2008 il Festival Nazionale del Cabaret), nel cast di Natural Born Comedians e Stand Up Comedy su Comedy Central (canale 124 di SKY) dal 2015 a oggi, nel cast di Zelig Time su Zelig TV nel 2018 come monologhista, su Zelig TV nel 2019 con il suo spettacolo “Inside My Brain” per la rassegna Italian Stand Up e nel cast di Colorado 2019 su Italia1. Ha partecipato nel 2019 anche al Comedy Central Tour e alla sketch-com Comedians solve problems.
Collabora a Torino con diverse realtà tra cui Comedy Studio, Quinta Tinta, CAB41 e Teatro della Caduta.
Dal 2011 è tra gli improvvisatori professionisti dell’Associazione Nazionale di Improteatro, il cui riferimento per la città di Torino è l’Associazione Quinta Tinta. Durante il lockdown del 2020 è stato tra gli autori e interpreti (insieme ad Andrea Pisani dei Panpers, Massimo Pica e Renato Minutolo) di “Ritardati Reaction Home Edition”, una diretta web andata in onda su Facebook e Youtube per 20 puntate da marzo a maggio.
Collabora con la testata satirica web Kotiomkin e da quattro anni si occupa dell’organizzazione del “Banditi – a stand up night” con l’associazione TAC.