Andante
Compagnia Faber Teater
Il cuore di Andante pulsa nel suo nome dalla doppia anima: da un lato, colui o colei che va, che cammina, che attraversa lo spazio, il paesaggio, e dall’altro il tempo musicale, né troppo lento, né troppo veloce, un tempo utile per osservare, elaborare, apprendere, un tempo giusto perché si possa comporre con lo sguardo e con l’ascolto, con agio.
Andante è un viaggio, un’esperienza itinerante di parole e suoni, passi e pensieri, falcate e canti. È un andare, un movimento del corpo e dell’anima, un mettersi in gioco e mettersi in moto. C’entra con la musica, con il tempo, con il ritmo, con lo sguardo. Un’esperienza che si offre come invito a stare nel qui e nell’ora, tra i due poli attorno a cui prende forma: l’andare e il cantare.
Se il viaggio di Andante può essere definito “una concatenazione di accadimenti il cui cuore sta nella ricezione”, i testi vanno in quella direzione: assonanze, giochi di parole, mescolanze di registri linguistici, dal lirico al paradossale, in un continuo rimando tra significante e significato. I canti, lavorati in relazione agli spazi aperti, alle lontananze, alle vicinanze, al movimento, immergono il pubblico in un’esperienza sonora e portano ad ascoltare come il corpo reagisce, si adatta, si trasforma per accogliere il suono.
In Andante ci si divide anche in piccoli gruppi, ognuno nel percorso troverà un proprio andare e un proprio stare. Ogni singolo spettatore assisterà al “proprio” Andante, come rigagnoli che prendono la propria strada, per ritrovarsi di nuovo assieme nel torrente, per separarsi e poi ritrovarsi di nuovo. E allora c’è chi vivrà un andante moderato, chi un andante con brio, chi espressivo, chi lento, sostenuto, o appassionato, o misterioso. Si vede una parte, si sente una parte. Una parte per il tutto. Un tutto fatto di parti. E il cammino continua, anche dopo la fine, portandosi magari nella mente un “tarlo musicale”, un influsso che non abbandona, come a volte accade con la musica nella storia e nella strada di ciascuno.